Il Progetto Life Muscles
Ogni anno in Italia si vendono oltre 70.000 tonnellate di cozze e giacché non c’è bisogno di alimentarle, l’impatto ambientale della mitilicoltura è pressoché nullo: 0.252 kg di CO2 equivalente per ogni kg di cozze prodotto contro gli oltre 18 kg di CO2 equivalente prodotti per ogni kilogrammo di carne bovina. Malgrado questo bilancio così favorevole, un paio di problemi la mitilicoltura li crea: sui fondali sottostanti si può formare un accumulo persistente dei residui fisiologici, ma è soprattutto la dispersione delle retine di plastica utilizzate per l’allevamento il problema più evidente.
Secondo un’indagine informale condotta da Rom Plastica, attraverso interviste ai mitilicoltori dell’area di Chioggia, una media del 25-30% dei mitili e quindi delle calze in polipropilene (PP), viene persa in mare ogni anno nell’alto Adriatico per cause naturali (mareggiate). Non considerando l’abbandono volontario in mare delle calze PP che certamente si verifica ma non sono disponibili dati, possiamo stimare una dispersione annuale tra 7,88 e 9,45 tonnellate di calze PP nelle 2 aree del progetto.
L’obiettivo generale del progetto MUSCLES è quello contribuire alla riduzione dell’impatto provocato dalla dispersione nell’ambiente marino delle retine utilizzate negli allevamenti di mitili.
Il progetto ha una durata di 4 anni – da ottobre 2021 a settembre 2025 – e un valore di circa 3 M€, di cui 1.6 M€ finanziati dalla UE nell’ambito dei progetti LIFE Environment.
I partner del progetto sono: Legambiente (capofila), Università di Bologna, Università La Sapienza di Roma (Dipartimento di Chimica), Università di Siena, Associazione Mediterranea Acquacoltori (AMA), Novamont, Rom Plastica, Società Agricola Ittica Del Giudice (Gargano) e Cooperativa Mitilicoltori Associati (La Spezia).